giovedì 5 aprile 2012

Francesco Milito è il nuovo vescovo della diocesi di Oppido-Palmi, succede a Bux

E' ufficiale, come riporta il Vatican information service (Vis) ossia la sala stampa della Santa sede, monsignor Francesco Milito è il nuovo vescovo della diocesi di Oppido-Palmi che in tal modo ritrova una guida con pieni poteri dopo 9 mesi di amministrazione apostolica. Il nuovo pastore della diocesi di Oppido-Palmi succede, infatti, al presule Luciano Bux dimessosi l’estate scorsa, nel mese di luglio, per raggiunti limiti d’età, papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi presentata da Bux e da quel giorno il presule è divenuto amministratore apostolico della medesima circoscrizione, e rimarrà in carica in questa veste fino all’arrivo e all'insediamento con la presa di possesso della diocesi da parte del suo successore.
L'annuncio ai fedeli del nuovo vescovo sarà dato nella cattedrale di Oppido al termine della messa del crisma prevista per domani mattina. A Rossano, invece, la messa del crisma è stata eccezionalmente anticipata a questa sera mentre domani è previsto il raduno del clero e dei fedeli per dare, in contemporanea con Oppido, l'annuncio ufficiale della nomina.
Il Vescovo eletto è nato a Rossano (Italia) nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Dal 1974 al 1978 è stato Responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Rossano; dal 1975 al 1978 è stato Rettore del Seminario Arcivescovile di Rossano; dal 1978 al 1985 è stato Rettore del Pontificio Seminario Regionale “San Pio X” di Catanzaro e Direttore dello Studio Teologico Calabrese; dal 1985 al 1988 è stato Officiale della Segreteria di Stato; dal 1988 al 1991 è stato Parroco del Sacro Cuore a Rossano Scalo; dal 1988 al 1992 è stato Vicario Generale di Rossano-Cariati; dal 1989 al 1992 è stato Segretario e poi Delegato Generale del Sinodo Diocesano; dal 1992 è Docente di Storia della Chiesa e di Archivistica presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro; dal 1993 al 2006 è stato Vicario Episcopale per l’evangelizzazione, la catechesi, la cultura e la scuola di Rossano-Cariati; dal 1994 è Canonico Arcidiacono del Capitolo Cattedrale di Rossano; dal 2007 è Vicario Episcopale per l’ecumenismo e la cultura di Rossano-Cariati e Direttore dell’Archivio Storico Diocesano.
Il vescovo emerito Luciano Bux, nato a Bari, il 29 giugno 1936, è stato ordinato presbiterio il 2 luglio 1961. Eletto alla chiesa titolare di Aurusuliana e nominato ausiliare di Bari-Bitonto il 17 dicembre 1994 riceve l’ordinazione episcopale il 25 marzo 1995. Il 5 febbraio del 2000 viene trasferito a Oppido Mamertina. Attualmente ricopre gli incarichi di membro della commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e membro della Cec.
Il Quotidiano della Calabria     04 aprile 2012 11:25

domenica 18 marzo 2012

mercoledì 21 dicembre 2011

Ospedale, piove sul bagnato!


OPPIDO MAMERTINA – I carabinieri hanno sequestrato questa mattina alcuni reparti ed alcune aree dell’ospedale di Oppido Mamertina, nel Reggino. Il provvedimento, emesso dalla procura della Repubblica di Palmi, riguarda il punto prelievi, il reparto di radiologia con gli annessi depositi, il reparto di ginecologia ed un’area esterna occupata da cumuli di rifiuti bituminosi e di demolizioni.
Secondo le indagini svolte dai militari dell’Arma della locale stazione e dai reparti specializzati del Noe e del Nas, sarebbero state registrate violazioni in materia di smaltimento dei rifiuti e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel corso dell’attivita’ investigativa, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dal sostituto Salvatore Dolce, i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, guidati dal colonnello Pasquale Angelosanto, hanno anche accertato un caso di assenteismo. (tratto da www.inquietonotizie.it)

sabato 5 novembre 2011

Punto primo intervento attivo h24


da Il Quotidiano della Calabria  Sabato 5 novembre 2011

Punto  primo intervento attivo h24

di TULLIA MORABITO
OPPIDO MAMERTINA
-Ci è voluto più di un anno perché si arrivasse al risultato: da lunedì il punto di primo intervento dell'ex ospedale di Oppido Mamertina sarà attivo 24 ore su 24, e non più solo la notte come accade ad oggi.
La stessa Rosanna Squillacioti, direttore dell'Asp, sarà a Oppido per l’inaugurazione. Da oltre un anno il sindaco di Oppido, Bruno Barillaro, chiedeva che quanto meno fosse riattivato il Ppi per tutto il giorno, e non solo la notte, soprattutto considerando le centinaia di studenti che frequentano le scuole oppidesi. Quando il governatore della  Calabria Giuseppe Scopelliti, un anno fa aveva visitato l'ospedale della cittadina o, per meglio dire, quello che di ospedale vi rimaneva, aveva garantito che sarebbe stato attivato a breve il Ppi. Lo scorso giugno l’allora commissario
straordinario Rosanna Squillacioti, anche lei in visita a Oppido, dicendosi «amareggiata nel vedere questa struttura che negli anni è stata distrutta», senza alcun tentennamento aveva affermato che ormai  non si poteva farlo diventare di nuovo un ospedale. Un concetto che ha ribadito a Palmi nei giorni scorsi: «quello di Oppido mamertina tutto si può definire ma non un ospedale - aveva detto il commissario - ma ci stiamo adoperando affinché possa trasformarsi nel giro di poco tempo in un centro di primo intervento, per garantire agli abitanti del posto e della zona una adeguata copertura medica». Soprattutto considerando che si tratta di una zona dell'entroterra pianigiano reggino. E così è stato.

domenica 30 ottobre 2011

L'euro, che fregatura!

Da "IL GIORNALE" di domenica 30 ottobre 2011
PREZZI DOPPI, STIPENDI DIMEZZATI QUEL BIDONE DI EURO
Attaccano Berlusconi perché ha detto la verità: la moneta unica è stata una fregatura. Ma ora dobbiamo tenercela Fondo monetario in campo per evitare che la crisi si allarghi a tutta l`Europa di Vittorio Feltri
Si può essere critici e al tempo stesso difensori dell`euro? Certo che sì. La moneta unica c`è da quasi dieci anni e, facendo noi parte dell`Unione europea, siamo costretti a tenercela e abbiamo perfino interesse a tutelarla. Ma questo, come ha giustamente detto Silvio Berlusconi, non ci impedisce di vedere le cose come stanno:
«L`euro non ha convinto nessuno, non funziona». Peggio ancora: è stata ed è una fregatura.
Gli italiani si accorsero della bidonata fin da subito. Alcuni mesi dopo l`adozione della strana divisa constatarono infatti che iloro stipendi (mi riferisco al potere d`acquisto) si erano ridotti quasi della metà.
Ma ormai era tardi per tornare indietro alla vecchia liretta, abbandonata in fretta da Romano Prodi senza curarsi del cambio rovinoso imposto da Bruxelles:1.936,27. Da notare che il centrosinistra, all`epoca al governo, aveva spacciato l`entrata nella moneta unica come una grande conquista. Ricordo i festeggiamenti.
Sembrava avessimo vinto i mondiali di calcio. Euforia popolare.
Tutti felici di poter andare in Francia e in Germania risparmiandosi la scocciatura di comprare franchi e marchi.
Capirai che soddisfazione.
Qualcuno, forse assillato da complesso d`inferiorità, si sentì grazie alle nuove banconote un europeo a ogni effetto, dimenticando di essere ancora italiano, cioè - secondo banali stereotipi  un mandolinaro, uno spaghettaro e addirittura un mafioso. Pia illusione, come dimostrano le recenti risatine di Sarkozy e della Merkel.
Le nostre difficoltà sono rimaste intatte: debito statale mostruoso, amministrazione pubblica da rottamare, evasione fiscale record, Mezzogiorno da barzelletta, Napoli sommersa dai rifiuti, tre organizzazioni criminali eccetera. Non bastasse, rischiamo di fare il paio con la Grecia perché, invece di impegnarci a risalire la china, sprechiamo energie per fare i conti con Susanna Camusso e i suoi epigoni, con la sinistra europeista a giorni alterni e con un sistema istituzionale (e politico) ideato apposta per provocare la paralisi decisionale.
In più, un euro che non si svaluta, ci vieta di sfruttare le esportazioni e penalizza pure il lavoro dipendente. Chi ieri guadagnava 2 milioni di lire al mese, e se la cavava egregiamente, oggi percepisce 1.000 euro e non crepa di fame perché si arrangia con la pensione della nonna o con una piccola entrata in nero.
Allegria.
Non c`è nemmeno bisogno di rammentare le cause del fenomeno. Solo un esempio: se un paio di scarpe costava 100 mila lire, ora costa 100 euro. Anche un deficiente comprende che la moneta unica non è stata un vantaggio, ma una catastrofe. A non capirlo però sono nove economisti su dieci, i quali insistono nel raccontarci questa favoletta: se non avessimo avuto l`euro, saremmo già falliti da un pezzo. Affermazione gratuita in quanto non esiste controprova.
Mentre esiste la prova che le paghe si sono dimezzate e che i prezzi (inclusi quelli delle case) si sono raddoppiati. Un concetto troppo complicato per le teste fini che amano discettare di finanza e roba simile. Le medesime che non sono state capaci neppure di prevedere - che dico, di vedere - la bolla speculativa e i titoli spazzatura, e che hanno gridato al la crisi soltanto quando ci eravamo dentro fino al collo.
D`altronde se gli economisti fossero bravi non ci avrebbero conciati così e sarebbero ricchi, viceversa sono in brache di tela quanto noi.

Non è che Berlusconi ci sia tanto simpatico, anzi, ma che l'euro sia stata una fregatura è fuor di dubbio !

domenica 23 ottobre 2011

giovedì 13 ottobre 2011

Ci rubano anche il nostro passato.

La notizia è rimbalzata sui media nazionali, anche il TG1 in prima serata ha proposto il servizio dell'arresto dei due tombaroli in flagranza di reato. Sicuramente nel corso degli anni episodi simili con ritrovamenti fortuiti o cercati hanno deliziato politici locali compiacenti e abbellito arredi di pseudo studiosi o semplici amanti delle cose antiche. Ma la cosa che di più ci sconvolge è il fatto che personaggi che per vocazione e passione hanno dedicato i propri studi alla conoscenza e salvaguardia delle nostre bellezze architettoniche ed alla ricerca di civiltà antiche si  trovino coinvolti schifosamente in questi luridi traffici. Il materiale sequestrato è abbastanza consistente per quello che dovrebbe essere il breve periodo di ricerca. Sorge spontaneo il dubbio sull'effettiva consistenza dei ritrovamenti degli scavi fatti da altri studiosi fino a qualche anno addietro nello stesso importantissimo sito e del perchè dei forti contrasti con la Sovraintendenza di Reggio Calabria.  C'è stato mai un resoconto dettagliato e documentato dei vari ritrovanenti? 
Dove si trova tutto il materiale ritrovato? A quando l'apertura del Museo Civico cittadino, luogo ideale per la valorizzazione dei nostri tesori?
Il nostro grande rammarico è che non solo è difficile riuscire a vederre un futuro migliore, ma constatare che  ci viene rubato anche il nostro passato.
Sentiamo il dovere di rivolgere un ringraziamento a tutte le forze dell'ordine ed in particolare ai Carabinieri  del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza e dei militari della Compagnia di Palmi e della stazione di Oppido Mamertina per l'ottima operazione che li ha visti protagonisti.