giovedì 26 luglio 2012

Manifesto dissidenti


La situazione politica ad Oppido si è ingarbugliata dopo la scelta dei quattro dissidenti ( 3 ex assessori e il Presidente del Consiglio) di dissociarsi dalla maggioranza e di formare un gruppo autonomo. Nel manifesto comparso oggi sui muri della nostra cittadina, i quattro cercano di spiegare le ragioni della loro scelta. Aspettiamo con ansia un prossimo manifesto con cui l'ex consigliere di minoranza, oggi assessore, ci spieghi i motivi e sopratutto lo spieghi a chi ha voluto esprimergli con il voto la propria fiducia della sua scelta "responsabile" di passare (dopo una legislatura da assessore con l'Arcobaleno) tra le fila dell'attuale maggioranza.

Il testo:
Cari concittadini e concittadine,
volendo fare chiarezza sul momento politico che stiamo vivendo e per porre fine ad ogni faziosa strumentalizzazione, abbiamo deciso di portare a conoscenza di Voi tutti quanto realmente accaduto nell'arco dei trascorsi anni di mandato elettorale. Era l'8 giugno 2009 quando la lista Insieme per Oppido, al grido di "Esperienza ed Innovazione" vinceva le elezioni e, con orgoglio, assumeva il potere di questa splendida cittadina. Nei primi mesi di attività amministrativa le cose sembravano procedere, ma nel giro di poco tempo ci si accorgeva che non tutto era o poteva essere come ci si aspettava: quell'armonia che sembrava legare i 12 consiglieri "vincenti", non si avvertiva più, diversi erano gli intenti o comunque gli obiettivi che si volevano perseguire. Da parte nostra ci si era proposti con la speranza di offrire un servizio ai cittadini, di fare del bene collettivo l'interesse primario, per chi, come noi, in questo paese ci crede, qui ha deciso di rimanere, qui ha il proprio futuro e soprattutto qui ha già una sistemazione. Svariati sono stati i tentativi di far comprendere che la nostra missione è di servizio al prossimo e non a se stessi, che amministrare significa dedicare tempo ed energie e non semplicemente rivestire un ruolo da "pennacchio": inutile ogni tentativo. Vano qualsiasi sforzo di fare o realizzare qualcosa, spesso e volentieri intervenivano i veti.
Bene, a tre anni da quel giorno di vittoria, le nostre coscienze ci hanno imposto di tirare le somme di un bilancio che, è chiaro, segna negativo. Dopo continui colloqui con il Sindaco e l'attuale maggioranza, alla quale più volte avevamo esposto le nostre doglianze, nel civico consesso dello scorso 25 giugno, decidevamo, per ragioni di coerenza, correttezza e dignità personale, di "uscire" dalla maggioranza, creando un gruppo autonomo, che ci consentisse "di poter valutare singolarmente le varie proposte deliberative, nonché, di confrontarci di volta in volta realmente con la nostra coscienza e di fare il possibile per cercare di offrire ai nostri cittadini quel servizio promesso tre anni fa". La speranza era che forse quella nostra dichiarazione poteva servire a risvegliare gli animi e ad indurre qualcuno a delle prese di coscienza. Così è chiaro non è stato. La nostra scelta è stata strumentalizzata dal signor Sindaco per far passare come un gesto eroico quello di chi, a suo dire, avrebbe salvato la maggioranza, impedendo il commissariamento dell'ente. La verità è che è stata data concretezza ad un accordo - strategia politica - già da qualche tempo intervenuto tra chi si preoccupa sin da ora di non mollare o perdere la poltrona e chi, non riesce a rinunciare ad un ruolo per nessuna ragione, nemmeno per Sconfitta. Ebbene sì, cari cittadini, siamo di fronte a chiari casi di brama del potere, di necessità di rivestire ad ogni costo un ruolo: l'esigenza primaria è quella di assicurarsi una posizione di prestigio anche per il futuro e, per questo, si è disposti a scendere a compromessi con chiunque, "nemici" politici compresi. Lo stesso non può dirsi per chi con dignità ha rinunciato agli incarichi assessorili, ha messo in secondo piano l'importanza che poteva avere un posto in maggioranza, ha evitato di esporsi solo in occasione di sfilate e cortei, ha detto no al percepire un'indennità o un gettone di presenza che, per quanto esiguo, sicuramente può aiutare in una situazione difficile come quella del momento che stiamo vivendo. E qui sorge spontanea la domanda: perché invece, chi, con la rinuncia ad indennità di carica e quant 'altro potrebbe contribuire in maniera più incisiva e consistente non ha osato esprimersi in tal senso? Le ragioni sono chiare a tutti.... Stare tra la gente, dialogare nelle piazze, cose che non fa chi si preoccupa di frequentare esclusivamente le stanze dei bottoni, ci ha portati a comprendere qual' è il reale disagio che vivono i nostri cari cittadini e ci ha indotti a fare questa scelta, di cui andiamo fieri e orgogliosi: supportati, in questo, dalle continue e lusinghiere manifestazioni di solidarietà ed assenso elargite dai nostri elettori e dalla stragrande maggioranza dei cittadini (il Sindaco a tal proposito ribatterà che il popolo è lui ... illusione!!!). Nulla ci accomuna più all'attuale maggioranza ed a chi sostiene di non aver bisogno di noi. Sia chiaro: siamo noi a non aver bisogno di ruoli di pennacchio e quant 'altro. A chi si ostina a voler andare avanti non possiamo che augurare un buon lavoro, convinti che se quattro erano le mele marce, cadute queste, l'albero dovrebbe dare ottimi frutti. Attendiamo quindi, per il prossimo futuro, qel raccolto che per ben tre anni non si è avuto...
Oppido Mamertina, 25 luglio 2012
I Consiglieri
ANTONINO BRANCATI
GIUSEPPE GUIDA
ELEONORA MUSICO'
COSIMO VERDUCI

1 commento:

  1. Per risolvere il problema basta eliminare l'indennità per gli assessori. Queste beghe sono dovute esclusivamente alla lotta per accaparrarsi alcuni centoni, anche se non si partecipa a nessuna giunta. Di lavorare per la comunità e sacrificarsi per il bene comune nemmeno a parlarne.

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