Ci ha preoccupati un interessante articolo apparso su "Il Quotidiano della Calabria" di domenica scorsa che aggiunge un altro tassello alla delicata quanto ingarbugliata questione della costruzione del Nuovo Ospedale della Piana. Aspettavamo delle precisazioni, delle assicurazioni, ma nulla di tutto questo si è sentito o letto in questi giorni. Dopo aver praticamente chiuso gli ospedali di Oppido, Taurianova e Palmi e aver ridotto le postazioni di Guardia Medica in funzione del Nuovo (o unico?) Ospedale della Piana, sulla stampa sempre più spesso si leggono pressanti interventi di autorevoli politici (e non) sulla "necessità" di costruire un nuovo ospedale nella città di Reggio Calabria. Vuoi vedere che alla fine resteremo come al solito fregati!
Nessuna reazione alla ventilata ipotesi che il nuovo ospedale prenda la via del capoluogo
Sanità, il silenzio della politica
Immobilismo di istituzioni e partiti davanti al caos sul parco agrario di Palmi
POLISTENA - Nemmeno una parola, nessun commento, zero spiegazioni. Il focus sul sistema Sanità nella Piana di Gioia Tauro lanciato da “Il Quotidiano” (che si concluderà nei prossimi giorni), sembra essere passato inosservato agli occhi della rappresentanza politica provinciale e regionale. Da destra a sinistra, le questioni sollevate dal nostro giornale paiono aver suscitato soltanto il silenzio di chi è chiamato a rappresentare i cittadini, a risolvere i loro problemi, a provvedere alle loro necessità, che in materia di sanità, sono certamente tante. Cosa ha risposto la nostra classe dirigente davanti alla notizia del possibile dirottamento dell’ospedale nuovo della Piana verso l'area di Reggio Calabria? Nulla. Eppure il rischio che la nuova struttura prenda la via del capoluogo, in nome di quell'area metropolitana concessa dal Governo Berlusconi, è serio. Le manovre intentate a tal fine da alcuni esponenti politici, denunciate dal segretario della Cgil di Gioia Tauro, Pasquale Larosa, non hanno suscitato alcuna reazione, né di smentita né di conferma. Lo stesso dicasi per la questione riguardante la localizzazione della nuova struttura. Per fortuna però, grazie all'azione del “Comitato spontaneo di cittadini pro Ospedale Unico della Piana”, ci sono le carte a parlare. E ciò che dicono non è per nulla confortante. Il parco agrario della scuola “G. Ferraris”di Palmi, dove dovrebbe nascere il nuovo ospedale, pare essere avvolto dal mistero. Nonostante la progettazione preliminare abbia preso il via da quasi un anno, il sito non è ancora nella disponibilità del demanio, come invece da più parte è stato affermato. In sostanza, l'Asp 5 ha fatto partire la fase progettuale considerando certa l'acquisizione del terreno, mentre il sovrintendente alla costruzione nominato dalla Regione parla solo di disponibilità della Provincia (titolare degli edifici scolastici) a cedere la struttura. Nemmeno davanti a questa confusione però, la politica ha ritenuto opportuno spendere qualche parola per fare chiarezza e rassicurare i cittadini che da due anni ormai sentono soltanto parlare del nuovo presidio ospedaliero. Che dire poi dell'ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, che dalla metà degli anni '70, periodo della sua costruzione, non ha mai ricevuto un soldo, che sia uno, da parte delle varie amministrazioni regionali susseguitesi? Ogni intervento realizzato in questi anni presso il nosocomio polistenese è stato finanziato con soldi provenienti dalle casse dell'Azienda Sanitaria Provinciale. Eppure, quello di Polistena, tra mille difficoltà, è l'unico ospedale in grado di dare delle risposte ai cittadini. Certo è che non si sa fino a quando il presidio potrà caricarsi il peso dei 180 mila cittadini del territorio, se non verranno pianificati al più presto interventi sulla struttura, in certi casi seriamente obsoleta e su cui nessuno mette mano da più di 35 anni. Nel caso di Polistena, la politica locale pare avere avuto una seppur piccola reazione, chiedendo essa stessa, come nel caso del Pdl, una spiegazione ai propri vertici regionali. Sembrano muoversi pure i sindaci, specie quelli di Polistena, Melicucco, SanGiorgio Morgeto e Cinquefrondi, che ne prossimi giorni paiono intenzionati a dare luogo ad un sit-in di protesta davanti al nosocomio. Intanto però, tra proclami mai concretizzati e casi di malasanità in cui qualcuno ci ha pure rimesso la vita, l'offerta sanitaria della Piana di Gioia Tauro prosegue nel suo perenne arrancare. Molte persone preferiscono affidarsi ai famigerati “viaggi della speranza” per trovare cure adeguate ai propri mali, non avendo sul posto strutture adeguate. Tutto questo, in attesa che la politica si decida a dire a chiare lettere che cosa ne sarà del futuro della salute dei cittadini della Piana.
Domenico Galatà - Il Quotidiano - Domenica 18 ottobre 2009
Nessuna reazione alla ventilata ipotesi che il nuovo ospedale prenda la via del capoluogo
Sanità, il silenzio della politica
Immobilismo di istituzioni e partiti davanti al caos sul parco agrario di Palmi
POLISTENA - Nemmeno una parola, nessun commento, zero spiegazioni. Il focus sul sistema Sanità nella Piana di Gioia Tauro lanciato da “Il Quotidiano” (che si concluderà nei prossimi giorni), sembra essere passato inosservato agli occhi della rappresentanza politica provinciale e regionale. Da destra a sinistra, le questioni sollevate dal nostro giornale paiono aver suscitato soltanto il silenzio di chi è chiamato a rappresentare i cittadini, a risolvere i loro problemi, a provvedere alle loro necessità, che in materia di sanità, sono certamente tante. Cosa ha risposto la nostra classe dirigente davanti alla notizia del possibile dirottamento dell’ospedale nuovo della Piana verso l'area di Reggio Calabria? Nulla. Eppure il rischio che la nuova struttura prenda la via del capoluogo, in nome di quell'area metropolitana concessa dal Governo Berlusconi, è serio. Le manovre intentate a tal fine da alcuni esponenti politici, denunciate dal segretario della Cgil di Gioia Tauro, Pasquale Larosa, non hanno suscitato alcuna reazione, né di smentita né di conferma. Lo stesso dicasi per la questione riguardante la localizzazione della nuova struttura. Per fortuna però, grazie all'azione del “Comitato spontaneo di cittadini pro Ospedale Unico della Piana”, ci sono le carte a parlare. E ciò che dicono non è per nulla confortante. Il parco agrario della scuola “G. Ferraris”di Palmi, dove dovrebbe nascere il nuovo ospedale, pare essere avvolto dal mistero. Nonostante la progettazione preliminare abbia preso il via da quasi un anno, il sito non è ancora nella disponibilità del demanio, come invece da più parte è stato affermato. In sostanza, l'Asp 5 ha fatto partire la fase progettuale considerando certa l'acquisizione del terreno, mentre il sovrintendente alla costruzione nominato dalla Regione parla solo di disponibilità della Provincia (titolare degli edifici scolastici) a cedere la struttura. Nemmeno davanti a questa confusione però, la politica ha ritenuto opportuno spendere qualche parola per fare chiarezza e rassicurare i cittadini che da due anni ormai sentono soltanto parlare del nuovo presidio ospedaliero. Che dire poi dell'ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, che dalla metà degli anni '70, periodo della sua costruzione, non ha mai ricevuto un soldo, che sia uno, da parte delle varie amministrazioni regionali susseguitesi? Ogni intervento realizzato in questi anni presso il nosocomio polistenese è stato finanziato con soldi provenienti dalle casse dell'Azienda Sanitaria Provinciale. Eppure, quello di Polistena, tra mille difficoltà, è l'unico ospedale in grado di dare delle risposte ai cittadini. Certo è che non si sa fino a quando il presidio potrà caricarsi il peso dei 180 mila cittadini del territorio, se non verranno pianificati al più presto interventi sulla struttura, in certi casi seriamente obsoleta e su cui nessuno mette mano da più di 35 anni. Nel caso di Polistena, la politica locale pare avere avuto una seppur piccola reazione, chiedendo essa stessa, come nel caso del Pdl, una spiegazione ai propri vertici regionali. Sembrano muoversi pure i sindaci, specie quelli di Polistena, Melicucco, SanGiorgio Morgeto e Cinquefrondi, che ne prossimi giorni paiono intenzionati a dare luogo ad un sit-in di protesta davanti al nosocomio. Intanto però, tra proclami mai concretizzati e casi di malasanità in cui qualcuno ci ha pure rimesso la vita, l'offerta sanitaria della Piana di Gioia Tauro prosegue nel suo perenne arrancare. Molte persone preferiscono affidarsi ai famigerati “viaggi della speranza” per trovare cure adeguate ai propri mali, non avendo sul posto strutture adeguate. Tutto questo, in attesa che la politica si decida a dire a chiare lettere che cosa ne sarà del futuro della salute dei cittadini della Piana.
Domenico Galatà - Il Quotidiano - Domenica 18 ottobre 2009
Non è escluso che ciò possa accadere ed i fondi per la relizzazione vengano dirottati verso Reggio o addirittura Cosenza. La tragedia è che con la scusa del Nuovo Ospedale nella Piana hanno smantellato quel poco che faticosamente c'era e funzionava.
RispondiEliminada Il Quotidiano della Calabria di oggi 5/11/2009
RispondiElimina...... Ma le “buone nuove” non finiscono qui, perché il direttore amministrativo annuncia l'imminente spostamento del reparto di medicina del dell'ospedale di Oppido (che a breve potrebbe essere interessato da un “riordino” del servizio Pet) nei locali di Polistena. «Il reparto di medicina di Oppido Mamertina a breve sarà spostato qui - afferma Antonio Carcò - con un conseguente potenziamento del personale ed una maggiore disponibilità di posti letto, che saranno incrementati di diciotto unità».
Vorremmo sapere cosa sta facendo l'amministrazione comunale!